Tadao Okuyama

 

Esiste una grande quantità di maestri nel ambito delle arti marziali e, come accade spesso in altri ambiti della vita, la loro popolarità non è basata solo sulle loro capacità, ma anche sulla loro personale e mediale presenza nel mondo del combattimento. Infatti, c’erano e ci sono ancora, maestri con grande talento che purtroppo non sono mai riusciti a gustare la gloria e la riconoscenza internazionale che meritavano.

Uno di questi è Okuyama Tadao (1918-2006). Quasi sconosciuto nel mondo occidentale e purtroppo presente solo negli scarsi ricordi di Kase Taiji (1929-2004) e di Harada Mitsusuke (*1928). Ma il rispetto e l´entusiasmo che esprimono questi due grandi maestri nei confronti di Okuyama, è impressionante

Okuyama Tadao nacque nel 1918 nella prefettura Ehime sul´isola Shikoku. Per due anni e mezzo lavorò come pescatore nel periodo tra le medie e le scuole superiori. In seguito, si mise a studiare economia e scienze politiche alla Università Waseda (Waseda Daigaku). Parallelamente, si allenava ogni giorno con Funakoshi Gichin e soprattutto con suo figlio Funakoshi Yoshitaka (Gigo, 1904-1945) nel Dojo dell´Università.

Scuole come la “Università Imperiale di Tokyo” (Tokyo Teikoku Daigaku, 1925), Keio (Keio Gijuku Daigaku, 1924), Takushoku (Takushoku Daigaku, 1930), oppure la Waseda (1931) formarono proprie “società di ricerca” (Kenkyukai) usando i propri studenti.

Il primo Dojo venne costruito proprio da Funakoshi, “Shotokan Dojo (in Zoshigaya, Tokyo), fu costruito nella primavera dell'anno 1936 e fu distrutto nell’ aprile del 1945 a causa di un bombardamento, in seguito fu Yoshitaka (il terzo figlio di Funakoshi) ad insegnare. Questo “Waka-Sensei” (giovane maestro) lavorava principalmente come tecnico radiologo nel ministero della pubblica istruzione (Monbusho). Yoshitaka aveva studiato Karate già da bambino ed era un eccellente tecnico. Tramite il suo stile dinamico, fu un modello per tanti giovani Karateka specialmente nel periodo prima e durante i primi tempi della guerra. I giovani Karateka attirarono l’attenzione e gli interessi delle forze armate giapponesi e impressionati dalle capacità di Yoshitaka, gli chiesero di insegnare il combattimento a distanza ravvicinata nella “Scuola di Spionaggio Nakano” (Rikugun Nakano Gakko) formatasi nel 1938. Yoshitaka non poté rinunciare a una richiesta del genere e negli anni seguenti fu il capo maestro della scuola.
Gli insegnamenti furono principalmente eseguiti dai suoi allievi Okuyama e il suo compagno di classe Egami Shigeru (1912-1981). L´insegnamento era costituito principalmente da tecniche semplici come Gyaku-Zuki, Choku-Zuki o Mae-Geri all’addome eseguiti senza controllo, con la massima potenza e forza. “Tecniche Mortali,” come racconterà più tardi il Maestro Kase.

Okuyama diventò il capo maestro del Dojo-Waseda nel 1943. Insegnava quasi quotidianamente di sua volontà in quanto non era impiegato dell’ università.
La scena Shotokan cambiò nel dopoguerra: L’Honbu Dojo ( dojo principale) fu distrutto, Funakoshi Yoshitaka morì di tubercolosi, tanti allievi morirono in guerra e lo Shotokan si ricompose lentamente. Tra l´altro, altri Karateka come Nakayama Masatoshi (sopravissuto della guerra) (1913-1987), o Nishiyama Hidekata (1928-2008), che prima della guerra non si allenavano molto con Yoshitaka, manifestarono le loro idee di una competizione di Karate sportiva per promuovere l’interesse attorno al Karate. Fu così che si svilupparono diverse tecniche nei vari Dojo universitari. Questa situazione si rafforzò quando Nakayama, Nishiyama e Isao Obata (1904-1976) nel Maggio del 1949 diedero vita alla “Nihon Karate Kyokai” (JKA, Japan Karate Association), dove standardizzarono le tecniche a loro modo.

Okuyama aveva spesso un´altra concezione delle tecniche dovuta agli anni di allenamento sotto Funakoshi Yoshitaka e quindi ci furono accese discussioni con i maestri JKA sul modo di esecuzione. Nei primi anni ebbe anche l'incarico di esaminatore all'interno della JKA anche se non si era mai unito a loro. Presto lasciò questa posizione perché le sue idee non coincidevano con quelle dei maestri della JKA. Continuò comunque a insegnare all´Università Waseda. Durante la scuola estiva del 1948 sull´Isola Sado, Okuyama (a quei tempi 3 Dan) incontrò il giovane karateka Harada Mitsusuke e lo istruì per due anni tutti i pomeriggi.

Sembra che nel 1950, durante la scuola estiva del Dojo-Waseda nella cittadina peschiera di Tadeyama, ci fu un litigio forte tra Okuyama e un altro maestro, Kamata (Watanabe), sull´esecuzione del Gedan-Barai (o Gedan-Uke). Okuyama difendeva con un movimento corto appena sopra i fianchi verso l'esterno, mentre Kamata difendeva con un movimento lungo che partiva dalle spalle e che era eseguito anche nella JKA. In seguito, a causa di queste discussioni, Okuyama decise di lasciare l´insegnamento all´Università Waseda per ritirarsi sulla montagna Tsukuba nella prefettura di Ibaraki.
Nei due anni successivi si sarebbe concentrato sulla ricerca del vero Karate. Si nutriva di animali e piante  studiando i movimenti della natura. Può essere che durante questo periodo abbia avuto contatto con gli Yamabushi (asceti della montagna).  Nel Aprile del 1955 Okuyama  ritornò all’Università Waseda per esaminare il suo ex-allievo Harada.

Harada stesso racconta di aver sempre saputo che non avrebbe potuto sconfiggerlo. Appena dopo il segnale d’inizio, Okuyama attacco con la mano aperta la testa di Harada, che anche se Okuyama non lo sfiorò nemmeno, sapeva già di aver perso il combattimento. “Non avevo mai avuto una possibilità per vincere,” avrebbe detto più tardi Harada.

Okuyama si concentrò successivamente nell’apprendimento dello Shinwa Taido (più tardi Shin'ei Taido), una variante dell’Aikido classico, sotto Inoue (Yoichiro) Noriaki (1902-1994), il nipote del fondatore del Aikido Ueshiba Morihei (1883-1969). Questa scelta nacque dal fatto che non riuscì a sconfiggere Inoue in una sfida, quindi decise di diventarne allievo e guardia del corpo.


Il livello di Karate di Okuyama è stato rispettato profondamente dai più noti maestri.
Harada lo descrive come il miglior maestro Karateka con cui si sia allenato. Egami posizionò le sue abilità ancora più in alto di quelle del suo maestro Funakoshi Yoshitaka. Il maestro Kase disse in più occasioni che il maestro Okuyama fu sempre più avanti dei suoi contemporanei nel combattimento e nella comprensione. “Non c’era possibilità di vittoria contro gli attacchi di Okuyama Sensei. Era già sopra di te con il suo pugno nel tuo viso prima che tu potessi capire cosa fosse successo.” Okuyama fu sempre un innovatore e perfezionista delle sue tecniche. Di per se, è complicato concepire il suo insegnamento giacché egli agiva spesso intuitivamente e credeva nel “sentire, percepire” le tecniche. Secondo Harada era quasi impossibile comprendere il suo livello anche per i più diretti allievi. “Lui sapeva qualcosa, ma non poteva o non era in grado di esprimerlo.” Le testimonianze dei maestri non sono molto specifiche. Kase la descrive come “una tecnica speciale” e parla di un tipo di forza, energia eccezionale che non si distingueva dai muscoli ne dal Kime, anche Harada esprime lo stesso concetto quando dice che questa forza non l´aveva mai sentita da nessun´altra parte.

Sulla base dei fatti, le tecniche di Okuyama si relazionano con le tecniche più antiche Shotokai di Egami. Kase dice che certe idee di Egami furono influenzate dagli impulsi di Okuyama.


Storie e  aneddoti su Okuyama

Harada:
All'università gli alloggi erano condivisi tra più persone Harada era o stesso alloggio di  Okuyama. Si racconta che c'erano notti in cui Okuyama lo svegliava dandogli dei colpi sulle spalle, rimaneva ad osservarlo fisso, e dopo un po’ muoveva la testa con senso negativo senza dire nulla e se ne andava via. Faceva ciò diverse volte durante la notte e Harada si ricorda che arrivava a lezione distrutto per il poco sonno.

Altre volte passava tutta la notte guardando una candela al buio e se gli domandavano se stesse guardando le oscillazione destra, sinistra, rispondeva: "no, no, semplicemente osservando".

Un altro giorno Harada lo trovò a dare colpetti leggeri da un piccolo legnetto che aveva legato ad un filo appeso al soffitto e gli disse: " Harada, è molto difficile romperlo. Se lo colpisco da una parte si alza verso l'altra" e andò avanti così tutta la notte.

Durante un corso estivo che si faceva abitualmente con altre università, ci furono problemi con le zanzare e la gente quindi dormiva su materassi con le reti antizanzare. Okuyama rimase a guardare fisso un’asse di legno che era stato gettato sul terreno e disse: “ sembra comodo", lo prese e, senza reti antizanzare, si mise a dormire.

Sempre Harada racconta: "Su comando di Egami Sensei dovetti combattere contro Okuyama. Il Maestro Egami pensava fossi pronto visto che mi ero allenato per 18 lunghi mesi. Quando arrivai a combattere contro il Maestro Okuyama, mi ritrovai steso sul pavimento prima ancora che potessi mettermi in kamae.
Era veramente incredibile  “Così veloce!” Okuyama mi attaccò alla testa a mano aperta. Non mi toccò fisicamente “ma sentii la forza, una forza tale come mai avevo sentito prima.”
Okuyama disse: “Prova ancora.“ Questa volta mi permise  di mettermi in Kamae ma mi ritrovai ugualmente steso senza capire cosa fosse effettivamente successo. Okuyama guardò verso Egami e gli disse: “ Ma cosa gli insegni?“ e scomparve senza dire un’altra parola. Egami disse disperato: “Non lo capisco. Non riesco ad avvicinarmi a lui. Mi arrendo, mi arrendo.“ La tecnica di Okuyama era quella di prendere per dare. Per fare questo, rilassava tutto il corpo per poi, esplosivamente, contrarre i suoi muscoli come un serpente.

Il ricordo è ancora oggi vivo in Harada. Okuyama non era prigioniero del passato come lo erano molti dei suoi contemporanei; egli era interessato al futuro… come migliorare, come evolvere!

Egami in seguito confessò ad Harada che il livello di Okuyama era ancora più alto di quello di Yoshitaka; così alto che infatti nessuno poté seguirlo.

 


 

 

 

   
 

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